Domande frequenti
faqI quesiti riportati sono riferiti alle modalità d’esame tradizionali.
Per le informazioni relative all’esame di stato 2020/2021, scarica la nuova guida all’esame 2021 con supplemento dedicato alla “prova orale unica”, cliccando qui
ESAME DI STATO ARCHITETTURA – Domande Frequenti
Perché scegliere il nostro Corso?
E’ quindi, in conclusione, un corso di avviamento alla professione, così come testimoniano diverse recensioni riportate al seguente link
Gli stessi elaborati, svolti durante il corso, sono utilizzati come portfolio di presentazione da molti studenti, per mostrare le proprie capacità progettuali.
Quanto dura il corso completo?
In che giorni si tiene il corso?
Lunedì e Mercoledì dalle 14.30 alle 19.00 – Sabato (secondo il calendario programmato).
Iscritti al turno serale
Lunedì e Mercoledì dalle 19.30 alle 23.00 – Sabato (secondo il calendario programmato).
Esercitazioni per entrambi i turni
Domenica dalle 11.00 alle 19.45
Una volta iscritto ad una fascia oraria, posso cambiarla?
Quante assenze si possono fare?
Cosa succede se non posso più frequentare l’intero corso?
Quali sono le modalità di pagamento?
Se decido di frequentare una delle “soluzioni alternative”, poi posso passare al corso completo?
Sei un Pianificatore Territoriale o Pianificatore Territoriale Iunior? cosa studiare e come prepararti con noi?
Sei un Paesaggista? cosa studiare e come prepararti con noi?
INFO UTILI
Consigli utili
- Fondamentale la presentazione grafica, se il progetto è illeggibile, non può essere capito e corretto;
- Attenzione nel fare scelte progettuali riconoscibili rispetto al panorama architettonico (non edilizio) odierno; sconsigliata l’invenzione;
- Fare scelte progettuali gradevoli, sostenibili, economiche e realizzabili;
- Spesso si è ammessi all’orale con riserva, a causa della insufficienza degli elaborati; importante quindi aver analizzato prima della prova orale quanto fatto nella prova grafica e nelle prove scritte, per essere pronti a giustificare e/o correggere eventuali errori e omissioni.
Note generali, valide per tutte le sedi: testi e materiale consultabile durante la prova pratica sono a discrezione delle commissioni, che variano ogni due sessioni; normalmente ammessi il Manuale dell’Architetto o altri manuali professionali e testi di legge non commentati. Non sono ammesse apparecchiature elettroniche, computer e l’uso di telefoni cellulari.
Elenco sedi Esame di Stato
BARI (Politecnico) – CAGLIARI – CAMERINO – CATANIA (SIRACUSA) – CESENA (Università di Bologna) – FERRARA – FIRENZE – GENOVA – MATERA – MILANO (Politecnico) – NAPOLI (Università “Federico II”) – NAPOLI II (Aversa) – PALERMO – PARMA – PERUGIA – PESCARA (Università “G. D’Annunzio”) – ROMA “La Sapienza” – REGGIO CALABRIA – SASSARI – TORINO (Politecnico) – TRIESTE – VENEZIA (Istituto di Architettura).
Le sedi di esami di Stato di abilitazione all’esercizio professionale di ingegnere e ingegnere iunior sono le seguenti:
ANCONA – BARI (Politecnico) – BENEVENTO (Univ. del Sannio) – BERGAMO – BOLOGNA – BRESCIA – CAGLIARI – CAMERINO (settore Ingegneria dell’informazione) – CAMPOBASSO (Univ. Del Molise) – CASSINO – CASTELLANZA ( VA ) Lib. Univ. C. Cattaneo – CATANIA – COSENZA (Univ. della Calabria) – FIRENZE – GENOVA – L’AQUILA – LECCE – MESSINA – MILANO (Politecnico) – MILANO BICOCCA (settore ingegneria dell’informazione) – MODENA – NAPOLI (Univ. Federico II) – NAPOLI (II Università) – PADOVA – PALERMO – PARMA – PAVIA – PERUGIA – PISA – POTENZA (Univ. della Basilicata) – REGGIO CALABRIA – ROMA ‘La Sapienza’ – ROMA ‘Tor Vergata’ – ROMA TRE – ROMA ( Campus Bio-Medico) – SALERNO – TORINO (Politecnico) – TRENTO – TRIESTE – UDINE – VENEZIA” Ca’ Foscari” (settore ingegneria dell’informazione).
Si rimanda ai siti web delle singole facoltà, facilmente reperibili sui principali motori di ricerca, per le informazioni relative ai costi d’iscrizione, alla diversa organizzazione d’esame e alle tematiche svolte nelle sessioni precedenti.
Le date d'esame sono uguali in tutte le sedi?
Quante volte all'anno si effettuano gli esami di Stato?
Quali sono le sedi più facili per superare l’esame di stato?
Quale materiale posso portare all’esame di stato?
Sono normalmente vietati testi ove siano riportati esempi di risoluzione d’esame e codici commentati.
Quali libri posso consultare e posso portare?
Per gli Iunior, se la I prova scritta è il computo metrico, anche il Prezziario Regionale di riferimento.
Quanto costa l'esame di stato? e per chi proviene da altre università?
- una Tassa di ammissione all’Esame di Stato € 49,58, salvi gli eventuali successivi adeguamenti, sul c.c postale n. 1016, intestato all’Agenzia delle Entrate – Centro operativo di Pescara – Concessioni governative e tasse scolastiche.
- pagamento del Contributo per partecipazione agli Esami di Stato, che generalmente varia da sede a sede.
N.B. in caso di bocciatura, alcune università, per i tentativi successivi fanno pagare un Contributo per partecipazione agli Esami di Stato ridotto (Roma La Sapienza) o non richiedono ulteriori contributi (Firenze); rimane, per tutte le facoltà comunque il pagamento della Tassa di ammissione all’Esame di Stato di € 49,58.
Che cosa bisogna fare per iscriversi ad una sessione degli esami di Stato ?
- compilare la domanda che è presente sul sito internet della sede d’esame prescelta, entro il termine indicato sul bando uguale per tutte le facoltà (termine d’iscrizione);
- effettuare i versamenti previsti;
- stampare e compilare l’iscrizione;
- presentare la documentazione alla segreteria esame di stato o
- spedirla con raccomandata A/R entro il termine di scadenza (fa fede il timbro postale) .
Quali documenti bisogna mandare alla segreteria per iscriversi all’ esame di stato?
- Domanda di iscrizione stampata e firmata in originale.
- Fotocopia (fronte/retro) di documento di identità in corso di validità.
- Originale dell’attestazione dei pagamenti effettuati.
- Autocertificazione del titolo di studio (se dovuto).
- Eventuali esplicite richieste scritte di ausili in relazione al proprio handicap ed a ciascuna prova, indicando l’eventuale necessità di tempi aggiuntivi per poter sostenere le prove d’esame, ai sensi della Legge n.104/92.
- I laureati con titolo di studio straniero devono aver ottenuto il riconoscimento della laurea straniera con un titolo italiano e devono, pertanto allegare l’autocertificazione indicando l’Università Italiana che ha rilasciato l’equipollenza.
Esiste un limite massimo al numero di ripetizioni dell'esame non superato?
Ultimi riferimenti legislativi
- VECCHIO ORDINAMENTO (tutti gli ordinamenti antecedenti al D.M. 509/1999);
- M. 9 settembre 1957 Approvazione del regolamento sugli esami di Stato di abilitazione all’esercizio delle professioni.
Il D.M. 9 settembre 1957 recita, tra l’altro, che “le prove debbono essere intese ad accertare l’organica preparazione di base del candidato nelle discipline in cui la conoscenza è necessaria per l’esercizio della professione ed a saggiare, in concreto, la sua capacità tecnica in vista dell’adeguato svolgimento delle attività professionali”.
Fissa inoltre i dettami relativi alla prova grafica e prova orale per Architetti attraverso la seguente dicitura: “Gli esami di abilitazione all’esercizio della professione di architetto per i candidati che posseggono la laurea in architettura, consistono in una prova estemporanea grafica ed in una prova orale. La prova grafica consiste nello svolgimento di un tema o progetto elementare di architettura a scelta del candidato tra due o tre proposti dalla Commissione. La prova orale consiste in una discussione sugli elaborati della prova grafica”.
In realtà dal 2012 le modalità d’esame per i laureati del VECCIO ORDINAMENTO (tutti gli ordinamenti antecedenti al D.M. 509/1999) e del NUOVO ORDINAMENTO (lauree disciplinate dal D.M. 509/1999 e succ.) sono disciplinati dal D.P. R 328/01
Il DPR 328/01nella parte relativa alle modalità d’esame, prescrive che l’esame di Stato per l’iscrizione alla sez A e’ articolato nelle seguenti prove:
- a) per l’iscrizione nel settore “architettura”:
- 1) una prova pratica avente ad oggetto la progettazione di un’opera di edilizia civile o di un intervento a scala urbana;
- 2) una prova scritta relativa alla giustificazione del dimensionamento strutturale o insediativo della prova pratica;
- 3) una seconda prova scritta vertente sulle problematiche culturali e conoscitive dell’architettura;
- 4) una prova orale consistente nel commento dell’elaborato progettuale e nell’approfondimento delle materie oggetto delle prove scritte, nonche’ sugli aspetti di legislazione e deontologia professionale;
- b) per l’iscrizione nel settore “pianificazione territoriale”:
- 1) una prova pratica avente ad oggetto l’analisi tecnica dei fenomeni della citta’ e del territorio o la valutazione di piani e programmi di trasformazione urbana, territoriale ed ambientale;
- 2) una prova scritta in materia di legislazione urbanistica;
- 3) una discussione sulle materie oggetto della prova scritta e pratica, nonche’ sugli aspetti di legislazione e deontologia professionale;
- c) per l’iscrizione nel settore “paesaggistica”:
- 1) una prova pratica avente ad oggetto le tematiche paesaggistiche ed ambientali;
- 2) una prova scritta su temi di cultura ambientale e paesaggistica;
- 3) una discussione sulle materie oggetto della prova scritta e pratica, nonche’ sugli aspetti di legislazione e deontologia professionale;
- d) per l’iscrizione nel settore “conservazione dei beni architettonici e ambientali”:
- 1) due prove scritte su temi di cultura e tecnica della conservazione;
- 2) una discussione sulle materie oggetto delle prove scritte, nonche’ sugli aspetti di legislazione e deontologia professionale.
Per l’iscrizione alla sez B l’esame e’ articolato nelle seguenti prove:
- a) per il settore “architettura”:
- 1) una prova pratica consistente nello sviluppo grafico di un progetto esistente o nel rilievo a vista, e nella stesura grafica di un particolare architettonico;
- 2) una prova scritta avente ad oggetto la valutazione economico-quantitativa della prova pratica;
- 3) una seconda prova scritta consistente in un tema o prova grafica nelle materie caratterizzanti il percorso formativo;
- 4) una prova orale nelle materie oggetto delle prove scritte, e in legislazione e deontologia professionale;
- b) per il settore “pianificazione”:
- 1) una prova pratica avente ad oggetto l’analisi tecnica dei fenomeni della citta’ e del territorio o la valutazione di piani e programmi di trasformazione urbana, territoriale ed ambientale;
- 2) una prova scritta vertente sull’analisi e valutazione della compatibilita’ urbanistica di un’opera pubblica;
- 3) una seconda prova scritta consistente in un tema o prova grafica nelle materie caratterizzanti il percorso formativo;
- 4) una prova orale nelle materie oggetto delle prove scritte e in legislazione e deontologia professionale.
Le modalità sopra riportate, prescritte dalla legge, sono state interpretate diversamente dalle varie sedi; succintamente ecco di seguito le tre diverse modalità organizzative :
Una prova grafica e una prima prova scritta, svolte il primo giorno; il giorno successivo, tutti i candidati hanno svolto la seconda prova scritta, normalmente vertente un tema di cultura generale legato alla professione, alla normativa o ad aspetti tecnici; successiva correzione generale e, se raggiunta la sufficienza su tutte e tre le prove, ammessi all’orale (es. Milano );
La prova grafica e una prima prova scritta, svolte il primo giorno, successivamente dopo un periodo che è variato tra una settimana e oltre due mesi, previa correzione di quanto fatto il primo giorno, ammissione alla seconda prova scritta; correzione della seconda prova e, per chi sufficiente, ammissione alla prova orale (es. Firenze – Aversa) prova grafica, prima e seconda prova scritta svolte tutte nello stesso giorno; uccessivamente, dopo la correzione, per gli ammessi la prova orale (es. Ferrara – Parma);
Come ulteriore precisazione, in quasi tutte le sedi escono da due a quattro temi a scelta dei candidati, relativi a progetti architettonici, urbanistici e, più raramente di restauro. E’ però anche accaduto che, in alcuni casi e in alcune annualità (Aversa-Parma) su più temi proposti, attraverso estrazione ad inizio della prova, i candidati hanno avuto un unico tema su cui cimentarsi nella prova grafica/scritta, senza alternative tra aree tematiche diverse.
Criteri di votazione
Il voto finale è la somma delle quattro prove, espresso quindi minimo in 120/200, massimo 200/200.
In alcune sedi in alternativa a quanto sopra, il voto è espresso in centesimi, quindi minimo 60/100 massimo 100/100.
Composizione commissioni esaminatrici
- a) professori universitari di ruolo, fuori ruolo o a riposo e professori incaricati;
- b) liberi docenti;
- c) funzionari tecnici con mansioni direttive in enti pubblici o Amministrazioni statali;
- d) professionisti iscritti all’Albo con non meno di quindici anni di lodevole esercizio professionale.
L’esame di stato sarà eliminato a breve
L’esame di stato non esiste nel resto d’Europa
Gli ordini esistono solo in Italia
Non correggono tutti i temi dal momento che elaborati simili hanno esiti diversi
- Un primo caso prevede che tutta la commissione riunita corregga collegialmente tutti i temi; in questo caso c’è una buona uniformità di giudizio.
- In un secondo caso, specie nelle sedi ove è abbastanza ricorrente una continuità di macro tematiche( ad esempio a Milano esce quasi sempre un tema urbanistico, un tema progettuale e un tema di recupero), spesso i compiti vengono suddivisi per tipologia di tema e all’interno della commissione viene identificato l’esperto di ogni tematica che correggerà tutti i temi con lo stesso oggetto; anche in questo caso si ottiene una buona uniformità di giudizio della prova grafica
- Un terzo caso, infine, prevede che, con estrema casualità i temi svolti vengano suddivisi tra i commissari e ognuno, di sua sponte, decida, sulla base delle sue conoscenze e dei suoi gusti, come giudicare i progetti che deve correggere; in questo caso può capitare che progetti con stesse caratteristiche siano giudicati positivamente o negativamente, con conseguente mancata ammissione all’orale, a seconda di chi li ha corretti.
A queste considerazioni va aggiunto il fatto che nelle procedure di correzione i commissari non sono obbligati ad utilizzare “penna rossa e blu” di antica memoria per evidenziare errori sugli elaborati, ma solo a redigere un verbale con le motivazioni di esclusione; quindi se gli elaborati non presentano segni particolari, ciò non significa che gli stessi non siano stati corretti. E se si accettano le tre ipotesi di modalità sopra riportate, che si basano su dati oggettivi osservati in 20 anni di attività formativa, ecco che a tutte le storture denunciate si può provare a dare una spiegazione logica.
Ciò chiaramente non vuole giustificare la terza modalità eccessivamente soggettiva, anzi si auspica che venga maggiormente oggettualizzato l’esame, le sue procedure, le tematiche e i metri di giudizio.
Nel caso di più commissioni nella stessa sede, una assurdità che invece spesso avviene in sede di correzione è la diversità di giudizio tra una commissione e l’altra, generando quindi criteri di giudizio più o meno rigidi in relazione alla lettera di appartenenza.
Superano l’esame solo i raccomandati
Portando a riprova l’esperienza formativa svolta in questi anni, i nostri studenti si sono sempre distribuiti in tutte le sedi d’Italia e le percentuali di successo, per chi si è preparato con scienza e coscienza sono sempre state totalmente diverse di quelle generali.
Passato lo scritto, l’orale è una formalità
Si deve tenere conto inoltre che, comunque, la dicitura in alcuni casi presentata ai candidati ammessi, che recita “la prova orale verterà sulla discussione del progetto svolto” non esime dall’affrontare tutti gli argomenti che ruotano intorno all’oggetto del tema (tecnologia, struttura, procedure urbanistiche ed edilizie atte alla realizzazione, attività professionale dell’architetto abilitato, la progettazione e la realizzazione con committente privato e pubblico, la deontologia professionale, gli onorari, ecc).
Sarà poi compito della commissione decidere cosa affrontare nella discussione e con che livello di approfondimento. Si tenga altresì conto che un giudizio di ammissione molto buono tende chiaramente, in alcuni casi, a rendere l’orale meno articolato e complesso di un’ammissione appena sufficientezio professionale.